Albert Einstein

L’insegnamento è un campo infinito di esplorazione, oltre che un atto di grande responsabilità e consapevolezza.

​

La mia bussola è il corpo, ciò che mi guida nel processo di trasmissione è la parola "cura".

Cura sia nei confronti dell’allievo che si affida, sia delle proposte pedagogiche, sia delle scelte e delle azioni che compiamo tutti giorni nel nostro quotidiano e nella professione. Cura nei confronti del proprio processo creativo, di apprendimento e acquisizione di strumenti che, rielaborati, trovano le forme, le vie e le tecniche più funzionali e organiche per essere ritrasmesse.

Sono felice quando percepisco che le persone all’interno delle mie classi si sentono libere di esprimersi, libere dal giudizio e quindi pronte ad approcciarsi allo studio della danza con spirito curioso e credendoci profondamente.  

Per me è importante tener vivo l’interrogarsi perpetuo e non dare nulla per scontato.

Non credo in un’unica strada, in una sola tecnica, in una sola verità, ma credo nella coltivazione del dubbio che ci rende curiosi e liberi di costruirci un nostro pensiero critico, credo nei tentativi, anche quelli fallimentari perché è da questi che spesso nascono nuove idee.